Amare in “Orizzontale”

Riporto una significativa riflessione pervenutami da una lettrice dei miei blog e di cui mantengo l’anonimato

Invito a commentare 

Mi ami in orizzontale per quello che ti faccio provare,perchè ti piaccio,perchè mi do’ senza riserve,perchè ti faccio stare bene,perchè davvero ti senti affezionato a me. Ma poi sai che in verticale l’amore non è solo quello e siccome è incompleto non mi ami. La prossima volta puoi dirmi “ti amo”. “ti adoro”…. ma aggiungi “in questo momento”. Quanto lavoro e quanta fatica faccio io per cercare di capire, per cose che dovresti spiegare tu perchè tu le hai dette. Non mi aiuti lo sai. Perchè chiedo e non rispondi, allora mi rispondo da sola.Se solo tu ci fossi……….Le seghe mentali nascono dalla tua assenza in questi momenti.Sono sensibile, e due minuti di delicatezza fanno più di un’ora di ruvidià che avvelena sia te che me.Hai preso il mio cuore, ne hai fatto ciò che hai voluto, e ora che mi accartocci e mi butti via vorresti che io accettassi il cestino dei rifiuti senza un lamento.Il cestino dei rifiuti non è il mio posto, mi alzo da sola e me ne esco da dentro, ma non puoi chiedermi di esserne felice.Finchè non lo proverai non portai saperlo. Ma la ruota gira, e solo il dolore ci insegna le cose.Non tutto il male viene per nuocere.Abbi almeno rispetto perchè la mia parte è più difficile della tua (distruzione/dolore/ricostruzione contro seccatura), eppure mi sto gestendo e controllando, lo sto facendo in maniera seria, in modo non solo da non tornare più indietro sui vecchi errori, ma anche di uscirne migliore.Chiedere una spiegazione e cercare un dialogo o un confronto più maturo.Una risposta chiara e immediata eviterebbe l’insorgere di dubbi, di paure.Da parte tua prestarsi sarebbe una forma di affetto, di empatia, di aiuto, ma è anche impegnativo…. molto più facile è lasciarsi andare all’impazienza e alla chiusura, perchè se pure hai infranto tutti i cristalli come un elefante potresti almeno dare responsabilmente una mano a sistemare……….Ho ascoltato tanti improperi senza avere modo di aprire bocca.Ora si che il discorso è sviscerato e chiuso, per me.

Dott. Roberto Cavaliere

Psicologo, Psicoterapeuta

Studio in Milano, Roma, Napoli e Vietri sul Mare (Sa)

per contatti e consulenze private (anche telefoniche e/o via Skype)tel.320-8573502 o email:cavaliere@iltuopsicologo.it

Cosa significa Amare e Rifiutare nelle Relazioni

I discepoli discussero a lungo sulla definizione della parola “amare”. Alla fine chiesero al Maestro:
– Cosa significa amare?
Il Maestro sorrise, poi disse:
– Amare significa accettare.
– E non amare?
– Non amare significa rifiutare.
I discepoli si accontentarono della risposta e andarono a fare le meditazioni quotidiane. Ma uno di loro rimase insoddisfatto della risposta e tornò a chiedere al Maestro:
– Ma io perché non accetto? Perché rifiuto?
– La domanda corretta è: che cos’è che rifiuti, figlio mio?
– Allora… che cosa rifiuto? – ripeté il discepolo inquieto.
Il Maestro spiegò:
– Rifiuti le persone che hanno caratteristiche che hai anche tu, dentro di te, ma non le accetti. Quello che rifiuti in te, lo rifiuti anche nelle altre persone.
Il discepolo domandò perplesso:
– Allora, se accettassi completamente me stesso, accetterei tutti?
– Esatto.
Poi il Maestro aggiunse:
– Se amassi completamente te stesso, riusciresti ad amare tutti.

Tratto da “Guida Zen alla Felicità” di Ri-En-Tsi

Dott. Roberto Cavaliere

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“L’Amore ai tempi del colera”: Quando l’amore romantico riesce a sopravvivere al tempo, al dolore e alle epidemie

L’amore ai tempi del colera, trasposizione cinematografica dell’omonimo e celebre romanzo dello scrittore colombiano Gabriel Garcia Márquez, racconta in modo esemplare di come l’amore possa diventare una ragione di vita. L’opera dell’autore premio Nobel per la letteratura ebbe un enorme successo di pubblico e ancora oggi è una dei romanzi più tradotti al mondo.

Ambientata a Cartagena, la storia ha come protagonisti Florentino Ariza, poeta che lavora come telegrafista e che si innamora a prima vista di Fermina Daza, giovane figlia di un mercante appena arrivato in città. Tra i due nasce una relazione epistolare in cui il giovane Florentino dichiara alla ragazza tutto il suo appassionato amore inizialmente ricambiato. Il padre di lei, però, si oppone alla relazione e decide di dividerli mandando la figlia a vivere con la cugina. Il rapporto dei due prosegue attraverso uno scambio di telegrammi sullo sfondo della Guerra Civile e della diffusione di un’epidemia di colera. Al rientro a Cartagena la ragazza però rifiuta Florentino spezzandogli il cuore per poi andare in sposa al famoso medico Juvenal Urbino.

Márquez descrive, in quello che lui aveva chiamato il “romanzo dei vecchietti”, l’amore in tutte le sue forme e sfaccettature. Quello di Florentino è un amore profondo e infinito che non si ferma davanti alle sofferenze, ai rifiuti e al tempo. Egli continua ad amare Fermina passando la sua vita a disperarsi e a cercarla nel volto e nel corpo delle sue numerosi amanti, consumandosi nella speranza di tornare a essere contraccambiato. Il sentimento che nasce in lui è quasi al limite della patologia e forse per questo, nel romanzo, i suoi effetti vengono da lui accostati ai sintomi del colera, con stati febbrili che lo portano a compiere azioni folli e dissennate. Il sentimento romantico ha il potere di sconvolgergli la vita e afferrarlo con la stessa presa furiosa della malattia.

Fermina, donna forte ed indipendente, riconosce la precocità del suo sentimento verso l’innamorato telegrafista preferendogli la stabilità del rapporto con il ricco medico. Il loro matrimonio non si basa su un amore passionale e dunque travolgente, bensì sull’equilibrio e sulla sicurezza della loro unione che si trasforma in dedizione e devozione verso la famiglia. Abbiamo quindi da parte un uomo innamorato dell’amore, poeta sempre più intellettuale e raffinato, e dall’altra un uomo di scienza, razionale e progressista.

È proprio questo dualismo tra passione e razionalità, follia romantica e lucido affetto, un dissidio che ognuno di noi probabilmente può dire di aver sperimentato almeno una volta nella vita, alla base della storia e della scelta di Fermina. È meglio scegliere con il cuore un amore passionale o con la testa un compagno di vita?

Il meccanismo psicologico che si instaura in Florentino è quello di un amore platonico che proprio perché non vissuto nella sua concretezza e quotidianità diviene un amore perfetto, ineguagliabile, a seguito del quale egli rifiuta tutte le altre occasioni reali di instaurare un rapporto duraturo con un’altra donna. Si rifugia così nel campo delle illusioni e in questo sentimento ideale che proprio per la sua natura chimerica non avrà mai fine.

Alla fine, la tenace resistenza di Florentino sarà premiata e dopo “cinquantatré anni, sette mesi e undici giorni” riuscirà a coronare il suo sogno d’amore, un amore unico e allo stesso tempo universale, dal quale è impossibile non lasciarsi contagiare.

Dottoressa Miriam Reale

Giornalista e studiosa di cinematografia

per contatti: miriamreale.mr@gmail.com

Una diversa lettura della Storia di Narciso

L’Alchimista conosceva la leggenda di Narciso, un bel giovane che tutti i giorni andava a contemplare la propria bellezza in un lago. Era talmente affascinato da se stesso che un giorno scivolò e morì annegato. Nel punto in cui cadde nacque un fiore, che fu chiamato narciso.
Ma non era così che Oscar Wilde concludeva la storia.
Egli narrava invece che, quando Narciso morì, accorsero le Oreadi – ninfe del bosco – e videro il lago trasformato da una pozza di acqua dolce in una brocca di lacrime salate.
“Perché piangi?” domandarono le Oreadi.
“Piango per Narciso” disse il lago.
“Non ci stupisce che tu pianga per Narciso,” soggiunsero. “Infatti, mentre noi tutte lo abbiamo sempre rincorso per il bosco, tu eri l’unico ad avere la possibilità di contemplare da vicino la sua bellezza. ”
“Ma Narciso era bello?” domandò il lago.
“Chi altri meglio di te potrebbe saperlo?” risposero, sorprese, le Oreadi. “In fin dei conti, era sulle tue sponde che Narciso si sporgeva tutti i giorni.”
Il lago rimase per un po’ in silenzio. Infine disse: “Io piango per Narciso, ma non mi ero mai accorto che fosse bello. Piango per Narciso perché, tutte le volte che lui si sdraiava sulle mie sponde, io potevo vedere riflessa nel fondo dei suoi occhi la mia bellezza.”
“Che bella storia,” disse l’Alchimista.

da L’Alchimista di Paulo Coelho

Dott. Roberto Cavaliere

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ABBI CURA DI ME

In questa bellissima Canzone di Simone Cristicchi è rappresentata in maniera significativa che cosa vuol dire prendersi cura della persona amata. Il testo della canzone si commenta da solo

Il tempo ti cambia fuori, l’amore ti cambia dentro
Basta mettersi al fianco invece di stare al centro
L’amore è l’unica strada, è l’unico motore
È la scintilla divina che custodisci nel cuore
Tu non cercare la felicità semmai proteggila
È solo luce che brilla sull’altra faccia di una lacrima
È una manciata di semi che lasci alle spalle
Come crisalidi che diventeranno farfalle

Ognuno combatte la propria battaglia
Tu arrenditi a tutto, non giudicare chi sbaglia
Perdona chi ti ha ferito, abbraccialo adesso
Perché l’impresa più grande è perdonare se stesso
Attraversa il tuo dolore arrivaci fino in fondo
Anche se sarà pesante come sollevare il mondo
E ti accorgerai che il tunnel è soltanto un ponte
E ti basta solo un passo per andare oltre
Ti immagini se cominciassimo a volare
Tra le montagne e il mare
Dimmi dove vorresti andare
Abbracciami se avrai paura di cadere
Che nonostante tutto
Noi siamo ancora insieme
Abbi cura di me qualunque strada sceglierai, amore
Abbi cura di me
Abbi cura di me

Che tutto è così fragile
Adesso apri lentamente gli occhi e stammi vicino
Perché mi trema la voce come se fossi un bambino
Ma fino all’ultimo giorno in cui potrò respirare
Tu stringimi forte e non lasciarmi andare
Abbi cura di me

Simone Cristicchi

Dott. Roberto Cavaliere

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Nelle Relazioni sii Pietra dura

FIGLIA MIA, SII PIETRA DURA
per chi vuole scalfire il tuo mondo
e modellarti come meglio crede.

Sii roccia impervia
per gli amori malati,
che vogliono domarti
e pretendono di tenerti a bada
e vorrebbero isolarti dal mondo intero,
per averti tutta per loro.

Non mendicare amore,
per paura della solitudine.
Fai della mancanza un’occasione per diventare tormenta.
Scagliati come un’onda d’urto
che si oppone agli abbandoni,
alla sofferenza, al dolore.
Sii più forte di loro.
Falli tremare.

Impara a costruire muri,
vette invalicabili,
per chi ti manca di rispetto
per chi osa con la violenza , quella dei gesti
o delle parole.

Fatti caverna inaccessibile
in cui nascondere il tuo cuore di perla
dalle false persone.
Da chi ti mette da parte,
quando pensa che ci sia di meglio.
Da chi fa finta di non vederti,
perchè non servi più.
Da chi non trova il tempo,
quando tutto ciò di cui hai bisogno è presenza.

Sii superficie marmorea, lucente,
per farti scivolare addosso gli insulti, le umiliazioni.
Di chi vuole impedirti di crescere, di essere migliore.

Non accettare mai compromessi.
Pretendi attenzione,
con gli amici, con un compagno,
fatti scaltra come le facce delle montagne rivolte al sole.

Non lasciare che ti sgretolino le critiche.
Fatti tu sabbia,
scivola tra le loro mani,
perché sappiano che un animo pulito
non si può chiudere in un pugno di parole.

Ma quando incontrerai chi di te ha rispetto,
fatti incavo in cui accogliere le carezze,
rigagnolo in cui far scorrere l’incanto.

Fa che le tue crepe
siano impenetrabili all’odio e al rimpianto,
che li attraversi solo l’acqua che lava, che porta via.

Figlia mia, fatti cristallo,
quando incontri l’amicizia e l’amore, quelli veri,
e come un caleidoscopio
che riflette infinite combinazioni di colore,
moltiplica in mille facce la gioia e la passione.

E quando avrai bisogno di coltivare sogni,
perché il presente non ti basta e vuoi volare,
fatti polvere di stelle.

Per me, continuerai ad essere così,
gemma preziosa,
ed io, ad ogni risveglio,
i tuoi sogni li vorrò abbracciare.

Felicia Lione – dal libro “Figlia mia, sii pietra dura”

Questa bellissima e significativa poesia di Felicia Leone può essere usata come autoterapia personale nelle relazioni affettive e sentimentali.

Infatti non va letta solo come poesia che una madre indirizza ad una figlia, ma assume anche una lettura autopersonale indirizzata alla bambina interiore che è dentro ogni persona.

E’ l’adulto di oggi che parla al bambino di ieri al fine di “curare e riparare” copioni affettivi passati disfunzionali nelle relazioni adulte.

Dott. Roberto Cavaliere

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Che Tipo di Persona ti è accanto ?

Ci sono persone a cui sei accanto ma che ti vivono come parte della loro vita. Tu rimani li anche se non ci sei e ti cercano, in maniera semplice ma concreta, non per possesso ma perché le completi, ne hanno piacere…sentono che sei unico, che sei importante, e sanno che le senti anche tu come tali. Nelle difficoltà e nei dubbi, nei momenti di gioia e nel buio. Senza proclami di eternità, senza clamori o esibizione…anche senza i “ti amo”…perché te lo leggono negli occhi.

Poi ci sono persone a cui sei accanto allo stesso modo. Ma sei come un temporale estivo. Rinfrescante, tonificante…hanno piacere di bagnarsi in quel mare d’amore, lo cercano col viso, col corpo, col brivido dell’emozione. Ma riempiono solo un vuoto. Lo gridano, lo mostrano, lo scrivono…ma le gocce poi si asciugano…l’acqua scorre…e si scaldano di nuovo in altre forme, in altri modi, con altra pelle. In attesa della prossima stagione, della prossima pioggia. E non importa se quelle gocce sono vite….gli basta solo placare la sete che hanno dentro.

(Riflessioni pervenute da un seguace della pagina fb del Dottor Roberto Cavaliere )

Dott. Roberto Cavaliere

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Il Test dei Colori delle Relazioni

Associa ognuno dei seguenti colori ad una persona che fa parte della tua vita:
GIALLO
ARANCIONE
ROSSO
BIANCO
VERDE

RISULTATI: Ogni colore indica ciò che quella persona rappresenta per te
GIALLO: è una persona che ha segnato molto la tua vita
ARANCIONE: è un vero amico, una persona di fiducia
ROSSO: è una persona che desideri o ammiri
BIANCO: è la tua anima gemella o qualcuno con cui ti identifichi
VERDE: è una persona che ti dona molta energia o che ti calma quando ne hai bisogno

Il test è un personale riadattamento del test tibetano della personalità ed ha un valore puramente indicativo. Viene proposto come spunto di riflessione sulle relazioni personali.

Dott. Roberto Cavaliere

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Amare il Contenuto e non la Forma

Un grande professore universitario docente di filosofia, come sua consuetudine ormai da 20 anni, arriva in aula e scrive alla lavagna.
COME O AMATO TE
NON O MAI AMATO !!!
Con una voce triste come non mai,
chiede ai suoi alunni.
Cosa ho scritto?
Tutti imbarazzati tacciono.
Dai, dice il prof è facile da leggere.
Una ragazza si alza e legge:
COME HO AMATO TE
NON HO MAI AMATO!!!
Bene,dice il professore.
Ieri sera ho invitato a cena una donna che è stata capace di farmi sentire nel profondo del mio cuore queste parole.
Ci siamo frequentati per 2 mesi.
Le nostre anime hanno vibrato insieme, tutto era meraviglioso.
Ieri volevo chiederle di sposarmi.
L’ho portata a cena.
Tutto era favoloso.
Lei era favolosa.
Sentivo la mia voce strozzarsi in gola.
Ho tirato fuori il mio quaderno ,ne ho strappato un pezzetto e come si faceva da bambini le ho scritto:
COME O AMATO TE
NON O MAI AMATO !!!
Come un bambino,mi aspettavo di vedere sorgere un sorriso sulle sue meravigliose labbra.
Il suo viso si è spento.
Ha iniziato a piangere.
Si è scusata perchè non riusciva a trattenersi ed è andata via.
Incredulo, l’ho rincorsa .
Volevo, DOVEVO sapere perchè di quella reazione.
Alla fine mi ha risposto:
Tu sei un grande professore di filosofia.
Io una stimata professoressa di lettere.
Come puoi aver commesso quell’errore ?
Non riesco a crederci , NON RIESCO !!!
Avrei potuto spiegarle che lo avevo fatto consapevolmente solo per fingere di essere tornati bambini.
Per dimostrarle che l’amore che provo per lei è capace di trasportarmi a quando non sapevo distinguere una O da una HO.
Ma in quell’ attimo ho capito.
Amarsi non è essere perfetti.
Amarsi non è fare sempre la cosa giusta.
Lei cercava un amore perfetto.
Io non l’avrei mai resa felice.
Sono stato zitto.

CERCATE DI NON AMARE LA FORMA
AMATE IL CONTENUTO

dal web

Dott. Roberto Cavaliere

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L’Amore ai tempi dei giorni fragili

“Fuori è un giorno fragile ma tutto qui cade incantevole quando resti con me”, cantano i Subsonica in Incantevole. Il loro è un tributo all’amore vero, quello che ci riempie di gioia, di energia e di positività. Lo viviamo quando accanto abbiamo una persona con cui possiamo essere noi stessi, che ci sa stare accanto adattandosi e sostenendoci, senza intralciarci mai. Solo chi ci ama veramente può garantirci questo. Solo se amiamo veramente garantiamo questo.

Viviamo una condizione effimera, in un mondo fragile, dove tutto può cambiare o finire da un momento all’altro. Ma qualunque cosa negativa accada intorno a noi, l’amore vero è la nostra protezione, un filtro che ci fa vedere tutto in una luce migliore e ci proietta in un’altra dimensione, dove tutto è “incantevole”.

Incantevole

Se leggera ti farai
Io sarò vento
Per darti il mio sostegno
Senza fingere

Se distanza ti farai
Io sarò asfalto
Impronta sui tuoi passi
Senza stringere mai.

Se battaglia ti farai
Io starò al fianco
Per darti il mio sorriso
Senza fingere

Se dolore ti farai
Io starò attento
A ricucire i tagli
Senza stringere mai.

Fuori è un giorno fragile
Ma tutto qui cade incantevole come quando resti con me
Fuori è un mondo fragile
Ma tutto qui cade incantevole come quando resti con me

Se innocenza ti farai
Io sarò fango
Che tenta la tua pelle
Senza bruciare.

Se destino ti farai
Io sarò pronto
Per tutto ciò che è stato
A non rimpiangere mai.

Fuori è un giorno fragile
Ma tutto qui cade incantevole come quando resti con me
Fuori è un giorno fragile

Fuori è un giorno fragile

Fuori è un giorno fragile

Fuori è un giorno fragile

Fuori è un giorno fragile

Ma tutto qui cade incantevole come quando resti con me
Fuori è un mondo fragile
Ma tutto qui cade incantevole come quando resti con me

Fuori è un giorno fragile

Ma tutto qui cade incantevole come quando resti con me
Fuori è un giorno fragile
Ma tutto qui cade incantevole

Dottoressa Roberta Maggioli Psicologa

Studio a Rimini, Via D. Campana 14

per contatti tel. 3355334721